Il 30 giugno 2019 il giornalista Carmelo Abbate posta una foto sulla sua pagina Facebook “Storie degli Altri”. La foto mostra una donna distinta seduta sulla panchina della metropolitana di Londra. Riporto le parole di Abbate:
«Lei è Margaret. Lei è una signora distinta. È medico di base, vive nel Regno Unito, a nord di Londra. È il 1992. Parte per una vacanza in Marocco. Si affida a una guida. Sono in gruppo. La guida parla, racconta. Lei è incantata. Non ha mai sentito una voce così bella. Si volta. Lo osserva. I loro sguardi si incrociano. Si toccano. Lui è Oswald. Lui era un attore inglese. Ha girato film e serie tv. Lui ha prestato la sua voce al famoso annuncio “Mind the gap”, “Attenzione al vuoto”, che ricorda lo spazio fra treno e banchina nelle stazioni della metropolitana di Londra. Margaret e Oswald si amano. Vanno a vivere insieme. Si sposano. Vivono anni meravigliosi. È il 2007. Lui muore. Lei è persa. Sola. Il suo amore per Oswald era totalizzante. Ogni giorno Margaret esce di casa, va in stazione, si siede su una panchina e ascolta la voce del suo Oswald. Lui parla. Lei ricorda, rivive, sorride, si commuove. Se deve prendere un treno, aspetta quello successivo. La voce di Oswald le scalda il cuore. È il novembre del 2012. Margaret è seduta sulla panchina. Arriva il convoglio, accenna un sorriso pregustando il suono familiare delle parole del marito. Parte l’annuncio. Non è lui. Non è la voce di Oswald. È un suono quasi metallico. Impersonale. Anche le parole sono cambiate. Margaret scoppia in lacrime. È devastata. Si sente a pezzi. Il giorno dopo scrive una lettera ai gestori della metropolitana. Scopre che il vecchio annuncio è stato sostituito da uno digitale ricreato al computer. Margaret richiede una copia di quello registrato dal marito tanti anni prima. Vuole riascoltarlo a casa, ogni volta che ne ha voglia. Il direttore della Transport of London legge la lettera della signora Margaret McCollum. Rimane colpito. Emozionato. Regala la copia registrata alla donna, e ripristina l’annuncio originale nella stazione di Embankement. Ancora oggi, se vi capita di fermarvi in quella stazione di Londra, potete sentire la voce di Oswald Lawrence ripetere “Mind the gap”».
Le persone che amiamo, o che abbiamo amato, sono anche la loro voce. Se pensiamo a qualcuno di loro ricordiamo il volto, lo sguardo, a volte l’odore, sicuramente la voce. E non c’è tempo che possa cancellarla.
Come dimenticare il suono della voce della professoressa Pennino, di don Papa, del signor Marcello che gridava amico mio, fratello mio, in cortile e di tutte le persone che ci hanno lasciato. Già! Ci si lega anche alla voce delle persone. Fa riflettere tanto questa storia. Storia vera, tra l’altro.
Ma anche il messaggio registrato da Oswald Laurence ci invita a riflettere: mind the gap! Attenzione al vuoto! Quasi a richiamare la nostra attenzione su un pericolo che corriamo frequentemente: creare un spazio vuoto tra noi e l'altro, (persino tra noi e l’Altro!), non vivere relazioni vere. E il vuoto è pericolo, possiamo caderci dentro.
Allora ben vengano le voci che ci invitano a stare attenti, a non essere distratti sulla vita, sugli altri e i loro bisogni. Che siano voci che rimangano come traccia indelebile nel nostro cuore.
Oggi potremmo dedicare un momento della giornata a riavvolgere il nastro, a richiamare alla nostra mente una voce cara, una voce che ci ha scaldato il cuore e di cui sentiamo terribilmente la mancanza. Riascoltiamola. Magari servirà ascoltare anche i suoi consigli. Mind the gap!
Prof. Pino Casano.