Sul tavolo davanti, c'era un uomo che aspettava di essere servito. Quando è stato servito, ho detto a uno dei miei soldati: vai a chiedere a quel signore di unirsi a noi. Il soldato è andato e gli ha trasmesso il mio invito. L’uomo si è alzato, ha preso il suo piatto e si è seduto proprio accanto a me.
Mentre mangiava le sue mani tremavano costantemente e non alzava la testa dal suo cibo. Quando abbiamo finito, mi ha salutato senza guardarmi, gli ho dato la mano e se n'è andato.
Il soldato mi ha detto:
Madiba quell'uomo doveva essere molto malato, visto che le sue mani non smettevano di tremare mentre mangiava.
Risposi: No, assolutamente! La ragione del suo tremore è un'altra.
Allora gli ho detto:
Quell'uomo era il custode della prigione dove sono stato. Dopo che mi torturava, urlavo e piangevo chiedendo un po ' d'acqua e lui veniva mi umiliava, rideva di me e invece di darmi acqua, urinava nella mia testa.
Non è malato, aveva paura che io, ora presidente del Sudafrica, lo mandassi in carcere e gli facessi quello che mi ha fatto lui. Ma io non sono così, questa condotta non fa parte del mio carattere, né della mia etica.
Le menti che cercano vendetta distruggono gli stati, mentre quelle che cercano la riconciliazione costruiscono nazioni.
Uscendo dalla porta verso la mia libertà, sapevo che se non mi fossi lasciato alle spalle tutta la rabbia, l'odio e il risentimento, sarei ancora prigioniero."
(Nelson Mandela)
La nostra libertà è in parte nelle mani degli altri. E in parte nelle nostre mani.
Meglio: nella nostra mente e nel nostro cuore.
“…sapevo, che se non mi fossi lasciato alle spalle tutta la rabbia, l’odio e il risentimento, sarei ancora prigioniero”.
Non importa se sei il presidente del Sudafrica o un comune cittadino di qualunque paese del mondo. Ciò che ti chiude in gabbia è tutto il male che ti porti dentro e di cui non riesci a liberarti.
Facile non è. Non lo è mai stato.
Ma non sembra che ci siano alternative.
Forse è proprio questo il più grande insegnamento che troviamo nel vangelo e nella testimonianza autentica di tanti cristiani: Gesù non si è vendicato, come una qualsiasi divinità del passato. Quelle divinità sembravano uomini maggiorati, potenziati.
Ma Gesù si presenta come un Dio diverso, libero dalle logiche umane, libero dal diritto dell’ occhio per occhio, libero di perdonare, anche quando sembra impossibile.
San Paolo ci dice che ciò che è impossibile per l’uomo non lo è per Dio.
Abbiamo pensato che si riferisse ai miracoli. Forse si tratta piuttosto di essere capaci di amare oltre ogni umana misura. Fino a perdonare i tuoi aguzzini, i tuoi carnefici.
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