il blog del Don Bosco Ranchibile

venerdì 10 ottobre 2014

come tutto ebbe inizio

Il viaggio non è molto lungo. Circa tre chilometri percorsi in compagnia sulla linea 101, poi un tratto a piedi e facciamo in tempo a girare l'angolo per ritrovarci in un altro mondo. L'Africa è qui, l'Asia è qui, ma soprattutto  Palermo è qui, in una cartolina diversa, insolita per la maggior parte di noi, forse volutamente ignorata.
Oggi siamo qui, nel cuore della città antica, quartiere dell'Albergheria, a due passi dal famoso mercato di Ballarò. Piazza Santa Chiara, 11, per essere esatti.
Un po' di incertezza e le domande di rito: che faremo oggi? A che ora finiremo? A che ora si mangia?
Sì perché per ora l'unica sicurezza di cui siamo in possesso è che non faremo la fame visto l'abbondanza di vivande collezionata sui tavoli e nel frigo della sala mensa.
Aspettiamo un po', poi veniamo invitati ad accomodarci in una sala dell'antico monastero per dare inizio ai lavori.
"Che siamo venuti a fare?", l'esordio del don.
Già, che siamo venuti a fare? Dovresti dircelo tu... ci hai convocati, ci hai portati qui, ci hai promesso un'esperienza intensa, ci hai detto di prepararci a viverla con impegno ovvero di rimanere a casa, ci hai invitato a preparare cibo non pensando solo a noi ed ora... ci chiedi "che siamo venuti a fare?".
"Quanti tra voi pensano che siamo qui solo per saltare una normale giornata di scuola?". Timidamente si sollevano un paio di mani. Non di più.
Altri attendono. "Prima o poi ci direte che cosa siamo venuti a fare qui!".
E finalmente si inizia. In cuor suo qualcuno spera intensamente che non si tratti del solito polpettone... teorie, belle frasi e insegnamenti sdolcinati che toccano il cuore per poi lasciarlo alle sue quotidiane mansioni.
Vediamo un video. Ci sta... meglio delle prediche. Ed ecco il primo colpo basso. Il montaggio non sarà un capolavoro tecnologico ma pochi possono sfuggire alle sollecitazioni dei suoi contenuti.
Alcune frasi tratte dal vangelo (quelle del "Gesù che ci piace"), legate ad alcuni stralci del film Patch Adams, e rielaborate in un filmato sulla forza rivoluzionaria dei piccoli gesti, ci hanno messo davanti al tema di oggi: il SERVIZIO.
Le suggestioni sono forti. A certe cose spesso non pensiamo. Forse ci hanno abituato un po' troppo a guardare noi stessi.
E gli altri? Gli altri, forse, li viviamo spesso come un problema, una difficoltà.
"Guarda oltre, Patch! Se ti concentri sul problema non arriverai mai alla soluzione!".
Per alcuni di noi è stato come liberarsi da un torpore, svegliarsi da un sonno profondo...
Abbiamo appreso che ci può essere un modo diverso di guardare il mondo dietro l'angolo.E' possibile andare oltre se stessi e vincere i pregiudizi.
Se il mondo non ci piace, se la società in cui viviamo non ci sembra ospitale, se l'altro che ci passa accanto ci fa paura, se siamo infastiditi da tutto il male che ci viene riversato addosso dai notiziari e abbiamo spesso puntato il dito contro tutto e tutti perché nessuno fa niente, è arrivato il momento di chiedersi "ed io?".
Così, a poco a poco, abbiamo compreso il senso del servizio, del mettersi a disposizione degli altri, dell'amore che si fa concreto, che si fa vita.
Lite motiv di una saggezza antica, unico vero segno di identificazione del cristiano... Gesù ce l'aveva detto: "vi riconosceranno da come vi amerete", non dai discorsi che faremo, dai simboli che portiamo addosso, dai riti che celebriamo. Senza l'amore tutto è vano. Come suonano forte le parole di Paolo:

"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!" (1 Cor. 13,1-3;13).

Il servizio è amore. Questo abbiamo capito. Non si limita a dare una parte del nostro tempo agli altri, ma diventa uno stile di vita. Io guardo gli altri, ascolto gli altri, sto con gli altri, vivo con loro.
E quando sembra che sia un dare a fondo perduto, ci accorgiamo di un rientro inaspettato. Perché il mondo attorno a noi piano piano cambia. E noi con lui.

E sono arrivate le testimonianze! Caterina, Salvo, Don Dario, nella loro semplicità, con i loro volti sorridenti ci hanno parlato della loro vita, della loro "normale quotidianità" vissuta accanto agli altri e per gli altri, soprattutto per i più bisognosi. Il servizio nella carità è diventato la bussola che ha orientato anche la loro scelta di vita: medico, assistente sociale, religioso... ogni professione, ogni scelta di vita, rientra in un progetto più grande che investe ciascuno di noi e che prima di chiederci "cosa farai da grande?" ci invita a rispondere alla domanda "chi vuoi essere da grande?".
La risposta non verrà dal guardarci allo specchio. Anche questo abbiamo capito. La risposta sta lì, in quel mondo dietro l'angolo.
Ci ha conquistati. Gli sguardi dei bambini presenti a Santa Chiara, i loro sorrisi, la loro allegria, sono stati la vera "predica" di questa giornata di riflessione. Se a nulla fossero serviti i discorsi, pochi minuti di contatto con quegli occhi, quei sorrisi e quelle manine tese hanno donato un'esperienza incredibile che alcuni tra noi hanno cercato invano di descrivere a parole.

Finalmente il pranzo! Ci rilassiamo un po' in vista di un pomeriggio che si preannuncia ancora carico di emozioni.
E' un bel momento di condivisione. Sembra quasi respirare un po' di "voglia di mettersi a servizio", già qui tra di noi, tra il cibo (buonissimo!!!), le battute, i sorrisi.
Si respira un'aria particolare.

La giornata non è finita.
C'è tempo per giocare (rigorosamente insieme!) e scambiare qualche parola tra noi. Chissà, forse alcuni si confrontano proprio su quanto stanno vivendo oggi, su quanto pensano di poter fare a partire da domani.

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