il blog del Don Bosco Ranchibile

martedì 12 ottobre 2021

Giulia e Martina. Due storie.

 



Mi piacciono i social, anche se in tanti dicono che non sono la realtà.

Ma c’è di tutto, nei social, come nella realtà. 

Ci sono esempi da seguire ed esempi da evitare. Come nella realtà. 

E ci sono storie che raccontano la realtà.


Da piccoli ci dicevano di non parlare con gli sconosciuti. Ma non tutti gli sconosciuti erano cattivi. Magari con qualcuno di loro sarebbe stato bene parlare, per arricchirci, ma li abbiamo evitati.

Così i social: evitarli a prescindere non è una buona soluzione. Starci dentro e formarsi una coscienza critica (del resto non siamo soli, almeno spero!) potrebbe essere una scelta migliore.


Ad esempio, un paio di giorni fa mi sono imbattuto in una pagina facebook che presenta un parallelismo tra due storie e due persone. È stata un’ottima occasione per riflettere.


Cito letteralmente dalla pagina facebook “Piccole storie”:


«L'altro ieri verso lo stesso orario sono accadute 2 cose che fotografano benissimo lo stato in cui versa l'umanità.

A destra c'è Giulia de Lellis, regina di Instagram, milioni di seguaci, migliaia di euro guadagnati al mese, che ieri circolava per le strade di Milano con questo completino alquanto curioso.

Subito immortalata sui maggiori quotidiani online d'Italia, il trionfo dell'estetica.

Nel mentre a qualche chilometro di distanza, c'era Martina, giovane carabiniere, sconosciuta, un numero come tanti altri, che si ritrovava in un paesino sperduto del Veneto a convincere una giovane madre a non buttarsi giù da un ponte.

Si siede a pochi metri da lei ed instaurano un lungo discorso, la signora le parla dei suoi problemi economici, la paura di non poter assicurare ai suoi figli un futuro dignitoso, Martina dal canto suo la calma, la tranquillizza, riesce a ribaltare le sue fragilità ed a trasformarle in speranza, in forza d'animo.

Dopo 3 ore e mezzo (ripeto 3 ore e mezzo) scendono abbracciate ed esplodono entrambe in un pianto liberatorio».

L’autore del post dice di aver letto la notizia su uno sconosciuto giornalino online del Veneto.

 

È grande il senso di amarezza che deriva dalla differenza di trattamento che nella nostra società viene concesso a due giovani donne: Martina ha salvato una vita, Giulia ci dice come vestire, come avere un fisico perfetto. Eppure la comunicazione sociale spinge perché tante ragazzine sentano il desiderio di imitare Giulia e non Martina, perché Giulia, indossando dei mutandoni si fa un sacco di soldi e Martina, indossando una divisa, ha uno stipendio appena accettabile.

 

Continua l’autore del post:

«Invito tutti a leggere una ricerca del Wall Street Journal da dove si evincono gli effetti devastanti che sta avendo Instagram sugli adolescenti. Leggere che un terzo delle ragazzine non accetta più il proprio corpo da quando usa Instagram fa veramente male al cuore.

Cari Influencer avete un grande potere da cui derivano però anche grandi responsabilità.

Vi chiedo e vi scongiuro, postate anche contenuti, sentimenti.... ne abbiamo veramente bisogno».

 

Ci insegnavano a non fidarci degli sconosciuti. Oggi ci dicono di non fidarci dei social.

Ma il male e il bene sono sempre esistiti, come il bello e il brutto, il buono e il cattivo.

Imparare a distinguerli è la difficile sfida della vita, per ciascuno di noi.

Aiutarci ad imparare a distinguerli è il difficile compito dei genitori, della scuola, degli educatori.

Piuttosto che di persone che ci dicano come vestirsi, truccarsi, atteggiarsi, facendo di noi spesso dei ridicoli burattini, abbiamo bisogno di persone che ci aiutino ad apprezzare la bellezza della vita, ad essere noi stessi, preziosi agli occhi del mondo e agli occhi di Dio.

 

Siate Martina.      


(Pino Casano)


Nessun commento:

Posta un commento

Il calendario dell'avvento

Avvento, tempo di attesa. Tempo di attese. Sono tante le attese che ognuno di noi porta nel proprio cuore. C’è chi spera in un domani miglio...